Esperanto: istruzioni per l'uso - Come costituire un gruppo locale La possibilita' di incontrare altri esperantisti, per potersi esercitare e per poter concretizzare attivita' divulgative o di insegnamento della lingua, e' ovviamente un aspetto importantissimo per lo sviluppo dell'esperanto su un territorio. Del resto i gruppi locali sono l'ossatura stessa dell'esperantismo in italia, rappresentato dalla FEI, che è per l'appunto la Federazione Esperantista Italiana dei gruppi e di alcune associazioni di categoria (i giovani, i ferrovieri, ecc...). I passi fondamentali per la costituzione di un gruppo locale sono i seguenti. a) verificare che un gruppo non esista gia': basta una visita al sito www.esperanto.it per avere l'elenco dei gruppi. In alternativa si possono chiedere notizie alla segreteria della FEI a Milano (indirizzi e telefono sono sempre disponibili in coda a NSiR). Se si scrive o telefona alla FEI si puo' anche chiedere se c'e' qualche esperantista isolato (e magari senza posta elettronica). b) Non ci sono gruppi: allora bisogna trovare gli esperantisti. Al proposito un messaggio su NSiR del tipo "AAA esperantisti nella val Brembana cercansi" puo' essere di aiuto. Bastano 3 righe per mandare un appello a un sacco di gente in giro per l'Italia. c) Per la costituzione del gruppo e sufficiente essere in 3 esperantisti (o simpatizzanti). Se ci siete urge una telefonata o una cartolina a Milano per chiedere maggiori dettagli. d) Non sono necessari atti costitutivi o statuti: quelli, se volete, verranno con il tempo. Inoltre parte della vostra quota associativa rimarra' al gruppo per finanziare le sue attivita'. La redazione di NSiR e' a Vostra disposizione per ulteriori dettagli. Framerio f.amerio at libero.it ********************************************************************* ********************************************************************* Il 32° IJF (Festival Giovanile Internazionale) nelle Marche dal 19 al 25 marzo 2008 "2008 Anno Internazionale delle Lingue: sfide e prospettive" http://iej.esperanto.it/ijf/2008/ A Senigallia, sul Mare Adriatico, durante l'Anno Internazionale delle Lingue Il nostro festival e' uno dei piu' apprezzati incontri internazionali in tutta Europa. Si respira la speciale atmosfera esperantista, mista di amicizia, gioia e rispetto della diversita' . Partecipa sia chi ha gia' una certa conoscenza della lingua sia il principiante che puo' molto facilmente fare amicizia con italiani e stranieri. E' possibile partecipare a pensione completa oppure come saccopelista. Ogni anno la IEJ sceglie un tema per il festival su cui si tengono conferenze, tavole rotonde e lavori di gruppo. Per quanto riguarda il programma non tematico e' possibile scegliere i corsi piu' vari quale ad esempio corsi di danza, giochi ecc. Vi sono anche corsi di italiano, di esperanto, livello base ed avanzato, ed eventualmente di altre lingue. Il programma serale comprende concerti, spettacoli teatrali, serate internazionali, una passeggiata notturna e tante altre attivita' . Sono in funzione anche il bar, la discoteca e la sala da the. Grazie agli enti locali, potremo farvi visitare le bellezze del circondario. E' tradizione un'escursione di mezza giornata. Come si sa, niente e' obbligatorio al festival: ciascuno decide come spendere il proprio tempo! :D Iscriviti direttamente http://iej.esperanto.it/ijf/2008/index.php o scrivi a ijf.admin at esperanto.it per ulteriori informazioni. Nicola Ruggiero amministratore dello IJF ijf.admin at esperanto.it ********************************************************************* ********************************************************************* L'italiano estromesso L’incredibile notizia che al Politecnico di Torino chi studia in inglese non paga tasse ha suscitato forti reazioni soprattutto da parte di radicali e di alcune testate giornalistiche, per la discriminazione linguistica che si è creata ai danni dell’italiano, ma alla fine tutto è rimasto come prima. L’anglificazione dei corsi di laurea con il conseguente degrado del sapere scientifico in lingua italiana procede ineluttabile. Bene ha fatto Michele Gazzola, ricercatore dell’Università di Ginevra, a tornare sull’argomento col suo intervento “L’italiano, lingua tassata ed estromessa dall’università” (Cronaca d’Abruzzo del 2/1/08 pagina Cultura) che ci trova del tutto consenzienti. Chiunque abbia letto qualcosa di quello che succedeva nelle colonie francesi del Nord-Africa o nelle colonie inglesi in tutto il mondo o anche nelle colonie italiane in Etiopia, Somalia, ecc., ritrova esattamente la stessa situazione al Politecnico di Torino adesso ed in Italia. Anche allora, in Tunisia si teorizzava che in fondo il francese era la lingua della cultura e dell'apertura al mondo (e le classi superiori educavano i loro figli direttamente in francese). Nelle colonie inglesi si usava l'espressione "Speak white!" (Parla bianco, parla come parlano i bianchi!). questa espressione, del resto, viene ancora usata dagli anglofoni del Québec, quando qualche francofono credendo di stare a casa sua, si rivolge in francese ad uno sconosciuto anglofono di passaggio. Il rettore del Politecnico non sa, poverino, che sta rispondendo a quello stesso invito di "parlare bianco", che gli viene dai "bianchi" del mondo, che considerano il fatto che gli studenti di Vercelli o di Biella osino ancora parlare in italiano di cose tecniche un affronto diretto al mondo civile (leggi anglosassone). Cosa credono questi italiani di essere civilizzati anche loro? Non si saranno montati la testa a causa di Dante Alighieri, di Manzoni, o del G8? Il vero problema, comunque, non e' il rettore del Politecnico ma tutto il mondo politico, che abdica alla sua funzione di rappresentante degli interessi dei suoi elettori, e fa passare, tacendone, questa discriminazione fatta a cittadini italiani, che pagano le tasse per poi pagare piu' tasse, se parlano in italiano. E' la solita storia dei forti con i deboli e deboli con i forti. Dove sono i sindaci leghisti di quelle parti? Quei sindaci che se la prendono con gli immigrati poveri e che osano parlare di cancro, riferendosi ai mussulmani immigrati, ma di fronte alle prepotenze dei "bianchi", come quella del Politecnico, non osano alzare nemmeno il mignolo. Forse alzano solo la coda per scondinzolare in segno di riconoscenza verso qualcuno che e' piu' forte di loro. C'e' da vergognarsi di essere italiano e di appartenere ad un popolo a cui appartengono tanti autocolonizzatori. Vadano pure avanti finche' la gente non ne potra' piu' e si ribellera' come e' successo nei paesi satelliti dell'Unione Sovietica appena hanno potuto. Facciano ora le loro prepotenze e preghino Iddio che la borsa di New York non ceda subito sotto le pressioni dei mutui. I loro figli saranno quelli che decideranno che ormai e' meglio studiare in cinese che in italiano. Renato Corsetti Psicolinguista Universita' di Roma "La Sapienza" e membro Consiglio scientifico di Allarme Lingua www.disvastigo.it DIS338 11/1/08 Direttore editoriale: Giorgio Bronzetti ********************************************************************* ********************************************************************* GERMANIO PROTESTAS PRO LINGVO Slovenio transprenis prezidadon de Europa Unio kaj aplikas principon pri tri laborlingvoj. Okazas tradukoj kaj interpretoj chiam al kaj de la slovena, angla kaj franca lingvoj. Tuj post la solena transpreno de la slovena prezidado kaj starto de la jaro de interkultura dialogo Germanio protestis pro la ne-uzo de la germana "kiu estas lingvo parolata de plej multaj europaj civitanoj" lau la skribado de la germana presagentejo DPA. Aparte ili malkontentas pro tio ke ne estis antauvidita tradukado al la germana ankau en la neformalaj ministraj kunvenoj en kiuj pri tio jam ekzistas kutimo post la similaj protestoj de Germanio kaj Austrio en la jaro kiam prezidis Finlando. En tiuj kunsidoj oni ne akceptas oficialajn konkludiojn kaj decidojn sed oni pridiskutas pli leghere chiujn gravajn demandojn. Shajnas ke Slovenio cedos al germanaj postuloj kaj tamen certigos interpretadon al la germana dum la ministraj neformalaj konferencoj. (Dnevnik, la 11-an de januaro). Zlatko Tisljar Lubiana - Slovenio ********************************************************************* ********************************************************************* Un testo di Tolkien sull'esperanto Tolkien, l’autore de Il Signore degli Anelli si esprime sulla “Lingua Internazionale” il cui studio, intrapreso all’eta' di 16 anni, potrebbe aver influito sul suo interesse verso le lingue costruite, che fanno da sfondo ai suoi fantastici mondi. Da certe annotazioni scritte all’eta' di 17 anni in un taccuino conservato alla Bodleian Library la conoscenza e l’interesse del filologo verso l’esperanto appaiono considerevolmente maggiori di quanto sembra da questo suo scritto, in cui si accenna anche all’esistenza all’epoca di tentativi di diffusione di progetti concorrenti e di proposte di miglioramenti dell’esperanto. Il progetto designato da Tolkien con N** presumibilmente c il Novial di Otto Jespersen. ****************** Un filologo sull’Esperanto di John R.R. Tolkien Ho preso interesse come filologo, e come dovrebbe fare ogni filologo, al movimento per la lingua internazionale, un fenomeno linguistico importante e interessante, e sono sensibile alle istanze dell’esperanto in particolare. Non sono un vero e proprio esperantista, come mi sembra, a pensarci bene, dovrebbe essere, almeno in qualche misura, ogni tutor. Non so né scrivere né parlare la lingua. La conosco, come direbbe un filologo, perché 25 anni fa l’ho imparata e non ne ho dimenticato la grammatica e la struttura. A suo tempo ho letto una grande quantita' di testi e quindi , dato ho che ho familiarita' con questo genere di cose, mi sento all’altezza di poter giudicare pregi e difetti.. Stando cosí le cose, sento di non poter dare un contributo utile, se non come filologo e critico. Ma il mio punto di vista sulla situazione della lingua internazionale è esattamente che simili servizi, per quanto buoni in teoria, in pratica non sono desiderati, insomma, che è arrivato il momento in cui il teorico della filologia è un ostacolo e un impiccio. E questo è proprio il piu forte dei miei motivi per sostenere l’esperanto. L’esperanto appare senza dubbio, nel complesso, superiore a tutti i suoi attuali concorrenti, ma il principale motivo da sostenere mi pare sia il fatto che esso abbia già il primo posto, abbia raggiunto la piú ampia misura di consenso reale e sviluppato l’organizzazione piú avanzata. Si trova in pratica nella posizione di una chiesa ortodossa che ha di fronte non solo i non credenti, ma anche scismatici ed eretici - una situazione che il filologo aveva previsto. Ma, dato un certo indispensabile grado di semplicità, internazionalità e (aggiungerei) di individualità ed eufonia, che l’esperanto certamente raggiunge e supera, mi pare ovvio che il problema di gran lunga piú importante che una aspirante lingua internazionale deve risolvere sia la diffusione universale. Un espediente che abbia la possibilità di raggiungere questo obiettivo ne vale cento teoricamente piú perfetti. Non c’è nulla di definitivo nell’invenzione e nel gusto linguistici. La bellezza dell’invenzione nei dettagli è di importanza relativamente modesta oltre il minimo necessario, e i teorici e gl’inventori ( nei cui ranghi sarei felice di entrare) non fanno che ritardare il movimento, se sono disposti a sacrificare l’unanimità per il “miglioramento”. A dire il vero a me sembra anche che il miglioramento tecnico dell’impianto, finalizzato a una maggiore semplicità e chiarezza della struttura o a una maggiore internazionalità o quant’altro, tenda a distruggere (a giudicare da esempi recenti) l’aspetto “umano” o estetico dell’idioma inventato. Questo aspetto, apparentemente secondario, sembra essere notevolmente trascurato dai teorici, anche se io penso non sia proprio secondario, e che alla fine avrà una grande influenza sulla questione basilare dell’accettazione universale. N** ad esempio è ingegnoso, e piú semplice dell’esperanto, ma orrendo: c’è scritto sopra “prodotto di fabbrica”, o meglio “fatto con pezzi di ricambio”, e non ha quel bagliore di individualità, coerenza e bellezza che sprigiona dai grandi idiomi naturali, e che si ritrova a un livello considerevole (probabilmente il piú alto livello possibile per un idioma artificiale) in esperanto - una prova del genio dell’autore originale... Il mio consiglio a tutti coloro che hanno tempo o voglia di occuparsi del movimento per la lingua internazionale è: “Sostenete lealmente l’esperanto”. ******************* John Ronald Reuel Tolkien (Bloemfontein 03.01.1892-Bournemouth 02.09.1973) insegnò lingua e letteratura anglosassone a Leeds dal 1920 al 1925, a Oxford dal 1925 al 1945, e poi lingua e letteratura inglese a Oxford fino al ritiro dall’università. Eccellente filologo, massimo studioso di letteratura medievale inglese, conoscitore oltre che dell’anglosassone e delle lingue classiche anche di molte moderne, collaborò alla redazione dell’Oxford English Dictionary e redasse numerose opere filologiche, fra cui la traduzione in inglese moderno di poemi anglosassoni. Il vasto pubblico lo conosce per le sue opere letterarie, come Lo Hobbit (“The Hobbit”, 1936) e Il Signore degli Anelli (“The Lord of the Rings”, 1954-1955), che in Italia gli hanno procurato un folto pubblico di ammiratori. Tolkien è un personaggio al di fuori della società moderna e delle sue correnti politiche, un odiatore della civiltà delle macchine e un poeta che per amore della filologia ha trascorso la vita inventando lingue, come l’elfico, che contiene elementi del finnico e del gallese e ha dato al suo autore l’ispirazione necessaria a creare un mondo intero, in cui quegli idiomi diventassero credibili. L’articolo che riportiamo è stato pubblicato in inglese su The British Esperantist nel 1932. ********************************************************************* ********************************************************************* Majo 2008 - Litovio - Tutmonda kongreso de esperantistoj-j'urnalistoj LA UNUA BULTENO pri la tutmonda kongreso de esperantistoj-jhurnalistoj en Vilnius, Litovio 26 ­ 30. 05. 2008 Litova jhurnalista asocio kaj Litova Esperanto-Asocio invitas Vin partopreni tutmondan kongreson de esperantistoj-jhurnalistoj en chefurbo de Litovio Vilnius la 26-30-an de Majo, 2008. Cheftemo de la kongreso: „Internacia interkultura komunikado: jhurnalismo kaj Esperanto“. Kongreso ankau ligighos al Internacia Jaro de Lingvoj kaj al proksimighantaj 1000-jarigho de Litovio en 2009 kaj al Vilnius kiel Europa kultura chefurbo en la sama jaro. Loko: La kongreso okazos en malnova historia urbodomo de Vilnius ( str. Didzioji 31 ). Vilnius estas atingebla aviadile, trajne, buse kaj automobile. Tempo: La kongreso funkcios la 26-30-an de Majo, 2008.Veni al la arangho preferindas jam la 25-an de Majo, 2008. Dezirantoj povos uzi semajnfinon antau la kongreso kaj semajnfinon post la kongreso. Estas antauvidite, ke duono de la tempo estos uzata por kunvenoj kaj alia duono por ekskursoj tra Vilnius kaj Litovio. Partopreno: Al la kongreso estas invitataj chiuj nunaj kaj iamaj membroj de TEJHA ( Tutmonda esperantista-jhurnalista asocio ), chiuj aliaj profesiaj kaj praktikantaj jhurnalistoj ( redaktoroj de paperaj gazetoj kaj revuoj, verkantoj de artikoloj, fotistoj, ilustrantoj, jhurnalistoj de Esperanto-radioj, redaktoroj kaj jhurnalistoj de retgazetoj ) , homoj de apudaj profesioj iel rilataj al jhurnalismo - literaturistoj, verkistoj k.s. Ankau al la kongreso estas invitataj chiuj estraranoj de UEA kaj ties ghenerala direktoro. Entute ni antauvidas chirkau 100 partoprenantojn. Programo: Estas antauvidataj prelegoj kaj diskutoj pri la cheftemo, kunvenoj de TEJHA, aliaj rilataj programeroj. Proponoj, konsiloj kaj sugestoj por la programo estas atendataj, ankau sinproponoj por prelegi, raporti pri la kongresaj temoj. Laborlingvo de la arangho estas Esperanto. Financaj kondichoj: 1. Alighkotizo ne ekzistas. 2. Loghado en hoteloj dum la kongresa periodo estas senpaga. 3. Manghado dum la kongresa periodo estas senpaga. 4. Organiza komitato pretas plene au parte kovri vojaghelspezojn por tiuj personoj, kiuj sen financa helpo ne povus veni al la kongreso ( ghis 250 eurojn por europanoj kaj ghis 500 euroj por ekstereuropanoj ). Unue financan helpon ghuos kontribuontoj al la kongresa programo kaj tiuj personoj, kies partopreno en la kongreso estas dezirinda kaj preferinda. Pri chiu aparta kazo decidos organiza komitato. Aligho: Per plenigo de aldonata alighilo kaj ghia sendo al Litova Esperanto-Asocio, p.k. 167, LT-44287, Kaunas, Litovio. Eblas alighi telefakse +370-37-228616 au rete al litova.ea at mail.lt . Limdato por alighi estas la 30-a de Aprilo, 2008. Alighiloj riceveblas che LEA. Loghado: En urbaj hoteloj ( Ecotel, Holiday Inn, Novotel k.s. ). Manghado: Matenmangho en hoteloj, aliaj manghoj en lokoj anoncotaj iom poste. Vizoj: al Litovio senvize rajtas veni civitanoj de chiuj landoj de Europa Unio kaj de multaj aliaj landoj. Aliaj vizojn havigu anticipe en Litoviaj ambasadejoj kaj konsulejoj en diversaj landoj. En problemaj kazoj turnu Vin por helpo al Litova Esperanto-Asocio. Se necesos, organizantoj sendos oficialajn invitojn por la kongreso. Aliaj gravajhoj: Fine de Aprilo ­ komence de Majo, 2008 chiu alighinto ricevos La Duan Bultenon pri la kongreso kun pli detalaj kaj aktualaj informoj. Aktualajn informojn pri la jhurnalista-esperantista kongreso Vi trovos ankau en retejo de Litova Esperanto-Asocio www.esperanto.lt . Aligh-kontaktadreso: p.k. 167, LT-44287 Kaunas, Litovio, Litova Esperanto-Asocio. Telefono de LEA estas +370-37-208503 ( landa kodo, urba kodo, numero ), poshtelefono estas +370 687 12219 , telefakso estas +370 37-228616. Retadreso de LEA estas litova.ea at mail.lt . BONVENON AL LITOVIO! Organiza komitato 05.01.2008 ********************************************************************* ********************************************************************* Biblioteca Esperantista del gruppo "Nova Espero Friuli" sul web Comunico che nel sito www.dlfudine.it è possibile consultare l'elenco dei volumi della Biblioteca Esperantista del gruppo "Nova Espero Friuli". La biblioteca è a disposizione dei soci, simpatizzanti della Lingua Internazionale Esperanto e di studiosi. Chi fosse interessato alla consultazione dei volumi, potrà mettersi in contatto con lo scrivente. Giacomino Martinez, Nova Espero Friuli ********************************************************************* ********************************************************************* In rete film di congressi esperantisti degli anni '70 Alcuni film privati di Giulio Cappa (AO), girati durante alcuni congressi degli anni settanta, sono disponibili in rete http://www.archivalp.org/i+viaggi+di+luisa+tercinod_1-1-23-992-0-0.aspx ********************************************************************* ********************************************************************* Torino: Concorso letterario “Renato Pennazio” L’Esperanto Centro di Torino, a ricordo del socio Renato Pennazio, illustre Esperantista recentemente scomparso, organizza un concorso letterario dal titolo: “L’Esperanto: occasione di incontri straordinari” Regolamento del concorso: - Il testo sarà una novella o un racconto breve che non dovrà superare le 5 cartelle in lingua Esperanto (ogni cartella non dovrà superare le 30 righe) - Gli elaborati, in 3 copie, dovranno essere inviati entro il 31 marzo 2008, in busta chiusa a : Rosanna Perottino ­ Via Alfano 1 ­ 10154 Torino. - I lavori dovranno essere inediti e firmati con uno pseudonimo. In un’altra busta chiusa, dovranno essere indicati il nome, l’indirizzo, il numero di telefono, l’indirizzo di posta elettronica dell’autore. E’ possibile inviare i testi anche per posta elettronica a: ZORION99 @ LIBERO.IT. In questo caso la segreteria garantirà circa l’anonimato . - La giuria sarà composta da 3 Esperantisti torinesi. - Saranno premiati i migliori 3 autori, ed il premio consisterà nell’iscrizione gratuita al prossimo Congresso Italiano di Esperanto, oltre alla pubblicazione dei racconti su canali Esperantisti. - Per le produzioni letterarie selezionate e pubblicate non si riconoscono diritti d’autore. - Ai sensi della vigente legge i dati personali forniti saranno trattati esclusivamente ai fini del presente concorso. Torina Esperanto Centro