Cari lettori, immagino che alcuni di voi abbiano saputo che quest'estate mia moglie ed io abbiamo visitato Guatemala, Belize e Messico, rimanendo a lungo in Chiapas. E' evidente che le notizie che arrivano da quelle regioni ci toccano in modo particolare: dopo aver goduto dell'ospitalita' delle loro genti e della loro bellezza, ci sentiamo in qualche modo in debito. D'altro canto e' chiaro che il nostro coinvolgimento, in quanto occidentali, va ben oltre: le responsabilita' di tutto l'occidente in quanto sta avvenendo sono palesi -> lo sfruttamento di secoli che ha impoverito quelle regioni e che continua imponendo produzioni, ad esempio agricole, inutili per la sussistenza locale ma estremamente convenienti per le multinazionali occidentali. -> l'effetto serra che, se fosse confermato il suo ruolo nell'accentuazione di questi fenomeni meteorologici, ci renderebbe direttamente responsabili della morte di trentamila persone e della disperazione dei superstiti. Credo dunque giusto proporre al movimento esperantista di attivarsi. Nel 1994, in occasione dell'alluvione in Piemonte, ci siamo attivati creando un gruppo di intervento. Nel 1998 non possiamo far altro che collaborare con chi si sta occupando dell'emergenza. _________________________________________________ MINISTERI O ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE ? Il modo piu' rapido per inviare il nostro aiuto e' quello di chiamare un certo numero verde messo a disposizione dal Ministero per gli Affari Esteri. In molti sono convinti che non sia il modo piu' sicuro: i soldi vengono ovviamente inviati ai governi locali che certo non brillano per efficacia ed onesta': vi ricordate di Noriega? Vi ricordate della guerra civile in Guatemala? E di quella latente tuttora in corso in Chiapas? Secondo voi, se arrivano dei soldi al governo messicano, quanti di questi soldi vanno a finire al Chiapas ribelle?? C'e' inoltre la questione "corruzione": e' vero che anche noi non scherziamo, ma la e' peggio! Se si mandano 100 lire, su queste una dozzina di funzionari rischiano di farci la cresta. Le Organizzazioni Non Governative sono un altro sistema di far avere aiuti: sono organismi di volontariato che operano con progetti e volontari nelle regioni piu' povere dei paesi del terzo mondo. Personalmente ho fatto il servizio civile in una ONG, la LVIA (non opera in centro America ma solo in Africa), e sono certo della affidabilita' di queste strutture e a queste mi sono rivolto per inviare il mio contributo. Ovviamente ognuno e' libero di fare come crede e di usare uno o l'altro canale. _________________________________________________ MAIS Da alcuni giorni a Torino abbiamo contattato la ONG MAIS di Torino, con progetti in Nicaragua ed Honduras. Tale organismo ha sede nel portone di fianco a quello del Centro Esperanto di Torino: la collaborazione e' dunque estremamente semplificata. MERCOLEDI' 18 NOVEMBRE, ALLE ORE 21, PRESSO IL CENTRO ESPERANTO DI TORINO SI SVOLGERA' UN INCONTRO PER INVIARE UN PRIMO CONTRIBUTO E PER VERIFICARE LA POSSIBILITA' DI ALTRE INIZIATIVE. PARTECIPERANNO I COORDINATORI DI MAIS. SIETE TUTTI INVITATI!! Il Centro Esperanto di Torino si fa promotore per la raccolta di eventuali contributi che gli esperantisti italiani vorranno inviare alle popolazioni centro americane tramite MAIS. Il ccp del Centro Esperanto di Torino e': 13691100 intestato a : Centro Esperanto di Torino, via Saluzzo 21 10100 TORINO _________________________________________________ ALTRE ONG ITALIANE Un'altra possibilita' e' quella di contattare ONG che abbiano sede in citta' piu' vicine a voi. La COCIS (Coordinamento delle Organizzazioni non governative per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo), alla quale fa riferimento anche MAIS, segnala le seguenti ONG impegnate in questi giorni alla raccolta di fondi (oltre alle torinesi): COSPE di Firenze, tel. 055473556 GVC di Bologna, tel. 051585604 ACRA di Milano, tel. 0227000291 AFRICA 70 di Milano, tel. 023088260 AICOS di Milano, tel. 022841423 CROCEVIA di Roma, tel. 062413976 CRIC di Reggio Calabria, tel. 0965812345 GRT di Milano, tel.0238001906 TERRA NUOVA di Roma, tel. 06485534 L'indirizzo del COCIS e': vicolo Scavolino 61, 00187 Roma, Tel. 0669924112, Fax 0669924399 e-mail cocis.roma@iol.it http://www.eurplace.org/orga/cocis _________________________________________________ ...E GLI ESPERANTISTI LOCALI? Sullo Jar-Libro 1998 ho trovato i seguenti dati: In Honduras non ci sono delegati UEA In Nicaragua c'e' 1 delegato senza telefono, fax e, suppongo, posta elettronica In Guatemala ci sono 2 delegati senza telefono, fax e, suppongo, posta elettronica Nel "Adresaro de rete atingeblaj esperantistoj" nessuno da quei paesi risulta avere indirizzi di posta elettronica. Che fare?? Ovviamente i tempi della posta normale, gia' terrificanti normalmente, rendono impraticabile ogni tentativo di contattare direttamente gli esperantisti locali. _________________________________________________ RESOCONTO DI UN'ESTATE CENTRO-AMERICANA IL MESSICO E L'ESPERANTO Un'estate da leoni passata tra Citta' del Messico, il Chiapas, il Guatemala e i Caraibi, con una marcia in piu'. Il Pasporta Servo per trovare un letto ma soprattutto per conoscere davvero la vita di tutti i giorni di un paese. L'arrivo a Citta' del Messico in aereo e' un'emozione intensa, tanto piu' se avviene di notte: la citta' immensa, la piu' grande, si estende in un oceano di luci senza soluzione di continuita' per decine di interminabili minuti di volo. Ma ogni timore per la pessima fama della citta' e' mitigato dalla consapevolezza di essere attesi. Da mesi progettavamo il viaggio con Ana Luisa, la nostra ospite: via posta elettronica ci spedivamo domande e proposte ogni settimana, approfondivamo i dettagli del nostro soggiorno e ricevevamo consigli su cosa avremmo dovuto assolutamente vedere. All'aeroporto ci riconosciamo subito: un sorriso amico che ci accoglie dopo un viaggio di 20 ore e ci accompagna a casa, per l'agognato riposo. A Citta' del Messico conosciamo anche altri esperantisti, che fanno a gara per ospitarci o accompagnarci in giro: gli stranieri non sono frequentissimi e la nostra presenza e' per loro una gran festa. Progettiamo improbabili cene a base di pasta al forno a casa di tizio o pizze a casa di Caio, veniamo invitati in ristoranti tipici o in case private. La famiglia Najera e' composta da 13 fratelli: tutti esperantisti!! L'idea del padre era che per aumentare il numero degli esperantisti il modo migliore era farli. Ora tutti hanno una famiglia propria e continuano la tradizione. La cena a casa loro e' come una cena al Festival: decine di persone che crocodilano ma che, all'occasione, rispondono in perfetto esperanto. Dopo Meksik-urbo visitiamo Oaxaca: qui e' il turno di Leandro, un architetto 25-enne che ci porta nei locali per giovani della citta' e con il quale ci confrontiamo sul ruolo dell'occidente nella vita messicana. E si', noi europei non possiamo proprio avere la coscienza tranquilla. L'effetto del nostro sfruttamento (e di quello statunitense) e' duplice: le coltivazioni e le produzioni non sono scelte in base ai bisogni locali ma in base ai capricci nostri (non si coltivano fagioli o mais, alimenti base, ma prodotti per l'occidente) e, secondo effetto, i prezzi sono imposti da noi. Morale della favola?? Un campesino lavora come un cane per produrre non cibo per la sua famiglia ma ananas o avocados per Francesco Amerio che, per ringraziarlo, lo paga con un tozzo di pane. Il nostro viaggio continua. Non sempre utilizziamo il Pasporta Servo, ma anche quando stiamo per i fatti nostri, e' bello sapere che, per ogni evenienza, abbiamo dei punti di riferimento. Al ritorno passiamo ancora da Citta' del Messico, dove ci viene piu' volte estorta l'insana promessa di tornare l'anno prossimo. Nel frattempo, nei prossimi mesi, Ana Luisa verra' in Italia e ci piacerebbe ricambiarla: speriamo di poter contare su di voi. Concludo consigliandovi, se non avete ancora deciso cosa fare nell'estate del 1999, di pensare all'opportunita' di visitare il Messico e gli esperantisti locali: farete un regalo a loro e a voi stessi. Francesco Amerio e Angela Trombetta